Castello di Torrimpietra
Descrizione sintetica
Nel 1926, Luigi Albertini, Senatore ed ex Direttore del Corriere della Sera cacciato dal giornale per via dei suoi ideali liberali e conservatori contrastanti con i più nuovi ideali fascisti, giunse davanti ad un imponente castello a pochi chilometri da Fiumicino: il castello di Torre in Pietra.
Davanti a lui si stagliò un’immensa proprietà circondata, però, da ettari di palude. Lasciatosi alle spalle la vita politica ed il giornalismo d’eccellenza, decise di impiegare parte della sua liquidazione nell’acquisto della tenuta alla cui conduzione dedicò la restante parte della sua vita.
Il giornalista, per curiosità e deformazione professionale, si immerse nel passato del luogo senza però lasciarsi intimorire e lasciando che esso rappresentasse un insegnamento per scrivere nuove pagine di storia.
Luigi Albertini creò, così, un’azienda agricola modello e, con l’aiuto di suo figlio e di suo cognato, bonificò i 1400 ettari di terreno adiacenti al castello di Torre in Pietra, liberando così il territorio dalle acque stagnanti e dedicando quelle nuove pianure alla produzione agricola di foraggio, uliveti e frutteti dando vita al territorio verdeggiante che conosciamo oggi.